La salute mentale dei giovani è una delle maggiori criticità a livello di salute pubblica nei giovani europei, con importanti differenze nell’allocazione di risorse nei diversi paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen.
Le stime derivate dal Global Burden of Disease (GBD) Study 2019 hanno fornito informazioni sullo stato della salute mentale (disturbi mentali, disturbi da uso di sostanze e autolesionismo) nelle persone tra i 10 e 24 anni in 31 paesi europei e sui cambiamenti di prevalenza, incidenza, anni vissuti con disabilità (Years Lived with Disability – YLDs) e anni di vita persi (Years of Life Lost – YLLs) dal 1990 al 2019 in questa popolazione. Inoltre le stime sono state correlate con l’indice sociodemografico dei vari paesi.
Nel 2019 è stato stimato che 13,6 milioni di giovani hanno sofferto per problemi di salute mentale, con un tasso per 100.000 abitanti di 16.983 (intervallo di incertezza: 12.823 – 21.630) per i disturbi mentali, 3.891 (3.020 – 4.905) per l’uso di sostanze, e 89,1 (63,8 – 123,1) per l’autolesionismo. In termini di disabilità, i disturbi mentali si posizionavano al primo posto in tutti i paesi considerati per questa fascia d’età, con i disturbi ansiosi e quelli depressivi ad impatto più elevato, contribuendo a 647,3 (432−912,3) e 569,7 (374,9-816,4) YLDs per 100.000 abitanti, rispettivamente.
L’autolesionismo si posizionava invece tra la prima e la terza causa di morte prematura, con un tasso di 319,6 (248,9−412,8) YLLs per 100.000 abitanti nel 2019.
Nei trent’anni di studio, l’incremento più importante in termini di disabilità si è avuto nei disturbi della nutrizione ed alimentazione (16,9%; 8,9-26,3), mentre la riduzione più significativa si è verificata nelle disabilità intellettive (−29,1%; 23,8-38,5). Anche le morti premature dovute ai fenomeni autolesivi sono diminuite (−27,9%; 38,3-18,7). In ogni caso, differenze significative sia nella prevalenza che nell’impatto dei diversi disturbi si sono notate per quanto riguarda il genere, le fasce d’età (10-14; 15-19 e 20-24 anni), e i vari paesi. Ad esempio, nel 2019, i paesi dell’Europa Centrale e dell’Est avevano tassi più bassi di disturbi mentali, mentre i paesi del Sud Europa avevano tassi più bassi di autolesionismo. Inoltre, in generale, l’impatto dei disturbi da utilizzo di sostanze e di autolesionismo era più alto nei paesi con più basso indice sociodemografico, mentre esisteva una correlazione significativa tra disturbi mentali e quelli da uso di sostanze.
In conclusione, i problemi di salute mentale hanno un impatto decisivo sulla salute dei giovani in Europa, soprattutto in termini di disabilità, ma anche di morte prematura. Le evidenze dello studio indicano la necessità di migliorare le politiche nell’ambito della salute mentale, soprattutto nei giovani, dato che queste condizioni spesso possono perdurare o esacerbarsi nell’età adulta, e dati i costi sia diretti che indiretti superiori ad altre patologie croniche. Le stime riportate possono servire anche da punto di riferimento per determinare il possibile ulteriore impatto dei problemi di salute mentale sulla salute pubblica, nella fase successiva alla pandemia da COVID-19.
Castelpietra G, Knudsen AKS, Agardh EE, et al. The burden of mental disorders, substance use disorders and self-harm among young people in Europe, 1990-2019: Findings from the Global Burden of Disease Study 2019. Lancet Reg Health Eur. 2022;16:100341. Published 2022 Apr 1. doi:10.1016/j.lanepe.2022.100341