Attraverso l’analisi dei dati del Global Burden of Disease Study 2019, si è voluto sia fornire stime di prevalenza e di anni di vita vissuti con disabilità (years lived with disabilities, YLDs) per le patologie maggiormente rappresentate in varie fasce d’età della popolazione italiana al di sotto di 20 anni nel 2019, quali lombalgia, cefalea, ansia e depressione, sia proporre interventi atti a migliorare la salute dei più giovani basate sull’evidenza.
È emerso come la lombalgia, i cui YLDs ammontano al 6,3% negli individui al di sotto dei 20 anni e, nonostante dal 1990 al 2019 si sia assistito a una diminuzione del 13,2%, sia la patologia muscolo-scheletrica preponderante in questa fascia d’età per cui si sono ipotizzate eziologie di varia natura, tra cui obesità e sovrappeso o uno zaino eccessivamente pesante. L’assenza di diagnosi precoce e trattamento tempestivo pone il rischio di cronicizzazione di questo disturbo fino all’età adulta, i cui costi negli Stati Uniti sono pari a 90 miliardi di dollari.
La cefalea, invece, è il disturbo neurologico più comune, in particolare nelle fasce d’età 10-14 e 15-19, con una prevalenza rispettivamente pari al 44,4% e al 56,9%, nonostante dal 1990 al 2019 si sia osservata una diminuzione della disabilità per cefalea pari al 5,8% negli individui al di sotto dei 20 anni d’età. Si è voluto dunque esaminare le due più comuni forme di cefalea pediatrica, ovvero l’emicrania e la cefalea e, nonostante il forte impatto sulla qualità di vita, sia nella sfera sociale che scolastica, le conseguenze delle stesse sono scarsamente descritte in letteratura.
Intimamente connesse alla cefalea vi sono patologie psichiatriche quali ansia e depressione, la cui prevalenza si stima essere del 17,5% nei bambini fra i 10 e i 14 anni e del 18,9% negli adolescenti fra i 15 e i 19 anni e, nonostante dal 1990 al 2019 i YLDs siano diminuiti del 9,9% nei giovani al di sotto dei 20 anni d’età, esse rappresentano un grave problema per la salute pubblica, per la difficoltà sia nella diagnosi del disturbo stesso sia nell’accesso a servizi adeguati.
In conclusione, lo studio evidenzia come, dal 1990 al 2019, la popolazione al di sotto dei 20 anni d’età in Italia abbia assistito a un graduale miglioramento della sua condizione di salute; la pandemia da SARS-CoV-2 ha però posto i giovani di fronte a nuove sfide, quali l’allontanamento dai coetanei e la didattica distanza stessa. Questi risultati sottolineano la necessità di uno sforzo continuo nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nel trattamento di queste patologie, in particolare alla soglia di un mondo post-pandemia.
Chiandetti, A., Armocida, B., Ronfani, L., & Monasta, L. (2021). La disabilità nei bambini e negli adolescenti: una riflessione dell’Italian GBD Initiative [Disability in children and adolescents: a reflection of the Italian GBD initiative]. Epidemiologia e prevenzione, 45(5), 411–415. https://doi.org/10.19191/EP21.5.P411.107